Opportunity, dalla consapevolezza alla cittadinanza attiva

Opportunity dalla consapevolezza alla cittadinanza attiva

50° di Sacerdozio di S. Ecc. Mons. Salvatore Nunnari e Mons. Salvatore Bartucci

50° di Sacerdozio di S. Ecc. Mons. Salvatore Nunnari e Mons. Salvatore Bartucci

Il 23 novembre 2014 Papa Francesco canonizzerà il Beato Nicola Saggio da Longobardi

Il 23 novembre 2014 Papa Francesco canonizzerà il Beato Nicola Saggio da Longobardi

Ordinazioni Diaconali In Diocesi

29 Giugno ordinazioni Diaconali in Diocesi

Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù

Papa Francesco: Messaggio per la Giornata della Gioventù.

venerdì 31 dicembre 2010

logo pastorale giovanile

41598_121255787924399_4395_n

giovedì 23 dicembre 2010

Marcia e Veglia per la Pace Diocesana

Domenica 9 Gennaio 2011 ore 19,00 Raduno Piazza XI Settembre – ore 19,45 Veglia di Preghiera presso la Chiesa di San Nicola

marcia pace

venerdì 17 dicembre 2010

Buon Natale

natale_04_214x239_d

Incontri–Laboratori per la formazione dei Catechisti

Carissimi, come già annunciato in un’analoga circolare di Settembre, nel prossimo mese di Gennaio 2011, grazie alla disponibilità di alcuni collaboratori dell’Ufficio Catechistico, si terrà un incontro-laboratorio nelle varie Foranie della nostra diocesi per la formazione dei catechisti.

La tematica dell’incontro è: “Il coinvolgimento dei genitori nella catechesi d’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi”.

Obiettivi dell’incontro:

  • Rendere consapevoli i catechisti che non è possibile una catechesi autentica ed efficace ai fanciulli e ragazzi senza il coinvolgimento dei genitori.
  • Offrire ai catechisti orientamenti per un autentico e corretto coinvolgimento dei genitori.

L’incontro si terrà domenica 30 Gennaio 2011, dalle ore 16,30 alle 19,00 nelle seguenti Foranie e punti di incontro:

  • Forania “Urbana 1”: a Cosenza, presso la parrocchia di Loreto;
  • Forania “Urbana 2”: a Rende, presso il seminario;
  • Forania delle “Serre”: a Vadue, presso i locali parrocchiali;
  • Forania del “Savuto”: a Rogliano, nella sala “S. Ippolito”;
  • Forania “Marina”: a Fiumefreddo, presso le Suore Catechiste Rurali dei Sacri Cuori.
  • Forania “Cratense”: a Gidora (Luzzi), presso la parrocchia dei Sacri Cuori.
  • Nella Forania “Silana” invece si terrà il 23 Gennaio 2011, dalle ore 16,30 alle 19 a Spezzano Sila, presso il convento di S. Francesco.

L’equipe dell’UCD e il direttore  P. Celeste Garrafa

Scarica da qui la lettera d’invito per I parroci

Passo Giusto 16 - Centro Giovanni Paolo II - Loreto, 17-19 febbraio 2011

Il Seminario si svolgerà dal pomeriggio del 17 febbraio 2011 al pranzo del 19 febbraio 2011

L’edizione del 2011 di “Con il Passo Giusto 16”, si colloca all’inizio del nuovo decennio pastorale 2010-2020 sul grande tema dell’educazione. Per questo motivo, pur essendo l’iniziativa rivolta ai nuovi incaricati di pastorale giovanile e loro collaboratori, auspichiamo che il numero di partecipanti provenienti dalle diocesi, dalle aggregazioni laicali e dagli istituti di vita consacrata, sia particolarmente ampia

Durante il Seminario verranno realizzati degli approfondimento sugli “Orientamenti pastorali 2010-2020” e una rielaborazione del testo “Appunti e Suggerimenti”.

Ambedue i testi si possono trovare nell’area “Strumenti” di questo sito

PROGRAMMA in via di definizione

SCHEDA DI ADESIONE

Documenti utili per la Pastorale Giovanile e non solo...

I Sezione - Documenti dei Vescovi Italiani

II Sezione - Documenti del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile

martedì 14 dicembre 2010

Giovani, Cristo vi chiama - Un volume del giornalista Paolo Fucili

 La sfida dell’educazione dei giovani è una delle sfide della Chiesa italiana. E per questo li affianca sulle strade della vita in tanti modi, per camminare con loro, senza presunzione di insegnare o catechizzare. Educazione alla fede, anzitutto, a rispondere alla misteriosa, ma decisiva “chiamata” come esprime bene il titolo del libro del giornalista di Tv2000 Paolo Fucili “Giovani Cristo vi chiama”.
A chi si rivolge il volume? A chiunque quella chiamata la sente come propria, in prima persona. Una voce magari non facile da percepire distintamente, in una società drogata dal frastuono, e tuttavia sempre attraente, “speciale”, inquietante, impossibile da ignorare. Per essere cristiani all’altezza dei tempi occorre una fede più consapevole.
Ad aiutare i giovani a percorrere questo cammino di risposta esistenziale, soprattutto due straordinari testimoni che hanno infiammato milioni di cuori ed alimentato instancabilmente la bellezza della fede cristiana e della vocazione: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Tutti da questo buon lavoro di Fucili possono ricavare spunti per una riflessione originale, per la loro gioiosa e paziente missione educativa.

Genitori e figli: non basta essere amici - Gli adolescenti chiedono agli adulti di essere "adulti"

 

"Basta con i genitori ’amiconi’. Questo modello sta profondamente danneggiando gli adolescenti di oggi. I giovani chiedono all’adulto di essere adulto e noi stiamo offrendo loro modelli sbagliati". A riassumere il messaggio con cui sabato 4 dicembre si è chiuso, a Salsomagggiore, il XVII congresso nazionale della Società italiana di medicina dell’adolescenza, sono le parole dello psicologo Federico Bianchi di Castelbianco. L’esperto è intervenuto alla tavola rotonda conclusiva sul tema "La società degli adolescenti oggi" che ha visto a confronto pediatri, psicologi, giornalisti ed educatori.
Oggi, ha spiegato Bianchi di Castelbianco, "la distanza" tra gli adulti e gli adolescenti rischia di essere "più grande che nel passato". "Un tempo c’erano adulti capaci di prendersi cura dei giovani, oggi i genitori vogliono essere gli amici dei figli". Ciò è "assolutamente negativo" ed è solo "un modo per sfuggire alle proprie responsabilità". Dietro un "apparente interesse", in realtà, si nasconde "l’assenza nella vita e nei problemi dei figli: i genitori concedono loro sprazzi di tempo, il rapporto è basato sul regalare cose, ma quello che manca veramente è la dimensione dell’ascolto e della relazione". Al contrario, ha sottolineato lo psicologo, l’adolescente "ha bisogno" della figura "dell’adulto che è con lui" e che "si occupa di lui". Pensiero rimarcato dalla psicoterapeuta Loredana Petrone, per la quale il fatto che oggi i genitori si "mimetizzino" con i loro figli adolescenti, "è vissuto da questi ultimi con disagio" ed è "estremamente dannoso", perché vengono a mancare i "confini" e "le regole", "essenziali" per la loro maturazione.
Condizionati dai media che "esasperano" le dimensioni del sesso, il culto dell’aspetto fisico, "gli adolescenti oggi vivono il problema dell’essere sempre all’altezza nel gruppo e quelli legati alla sessualità come i principali". Sono però "completamente soli" e non aiutati in "percorsi di crescita", ha aggiunto Bianchi di Castelbianco. Una cieca "omologazione" porta così "a far precedere nei tempi l’incontro fisico a quello sentimentale, in condizioni d’immaturità psichica": lo ha spiegato la ginecologa Annunziata Marra. A ciò va aggiunto che "gli adulti stanno creando una grande confusione nella testa degli adolescenti", per esempio - ha detto Bianchi di Castelbianco - "facendo passare l’idea che l’omosessualità è una cosa corretta". Il risultato è che "si sta diffondendo una moda tra le ragazzine di 14 anni di dover avere tali esperienze per non sentirsi escluse. La percentuale di ragazzi, tra maschi e femmine, che hanno avuto un rapporto omosessuale, almeno una vota, per prova - ha riferito l’esperto - raggiunge l’80%". Rispetto a tutto ciò, occorre una "pedagogia dell’amore" e un’educazione alla sessualità, oggi lasciata al gruppo dei pari o a Internet.
Proprio l’uso della Rete, ha spiegato Petrone, pone nuovi problemi nelle dinamiche relazionali degli adolescenti."Il sostituire incontri reali con incontri virtuali, modifica la comunicazione che resta in superficie e viene depauperata dal punto di vista emozionale". A venir intaccata "è l’empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro". Ciò "spiega il prendere piede del cyber-bullismo, più pericoloso di quello reale, perché il bullo che mette in atto in Internet atti di vessazione, non potendo percepire le emozioni della vittima, non si rende conto di quanto soffre". Nell’incontro è stato evidenziato anche come Internet abbia prodotto cambiamenti nel linguaggio delle nuove generazioni, "il contenuto verbale della comunicazione si sta impoverendo, anche perché i ragazzi leggono meno, la scuola inoltre fa fatica ad adeguare i suoi percorsi al cambiamento prodotto dal digitale", ha osservato l’insegnate Isa Guastalla.
Tra le altre agenzie educative si è evidenziata la "grande potenzialità" dello sport "per la formazione dell’adolescente al rispetto delle regole e per offrire occasioni d’interazione faccia a faccia", anche se purtroppo i genitori fanno passare l’idea che sia solo uno strumento per migliorare l’aspetto fisco. Quanto ai media, "se i ragazzi non leggono i giornali e sono disaffezionati all’informazione è per i contenuti che vengono offerti", ha evidenziato il giornalista Lorenzo Sartorio. "Quando si parla di adolescenti, lo si fa sempre enfatizzando i casi di cronaca in negativo, droga, alcol etc. Mai valorizzando il tanto di positivo che c’è nella maggioranza". Dovremmo chiederci da adulti, che esempi stiamo offrendo, ancora più dopo il trattamento della vicenda di Sarah Scazzi. "L’educazione deve partire anche dagli operatori della comunicazione. Bisogna tornare a dare dei messaggi forti, di buon senso e di normalità". Dopotutto, questa la conclusione del congresso, "nei giovani c’è tanta voglia di comunicare con gli adulti, in positivo".

Progetto Policoro: i primi quindici anni - Con i giovani in un’esperienza straordinaria sul territorio

Mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei

Si è tenuto a Roma presso il "Salesianum", dal 1° al 5 dicembre, il XXII corso di formazione nazionale del Progetto Policoro che ha visto coinvolti 158 giovani dei tre anni di corso. Tra gli altri sono intervenuti mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, e Francesco Marsico, vicedirettore nazionale di Caritas Italiana. È intervenuto anche Edoardo Patriarca, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, insieme con alcuni dei segretari dei lavori di gruppo svoltisi durante la 46ª Settimana Sociale di Reggio Calabria, sui cui temi principali saranno impegnati a riflettere anche i giovani del Progetto Policoro. Durante i lavori sono stati conferiti i "mandati" ai giovani del 1° anno, che iniziavano il cammino formativo, e ai giovani del 3° anno, che hanno concluso l’esperienza formativa per dedicarsi più intensamente al servizio delle loro diocesi.
"A quindici anni dall’inizio della stupenda avventura del Progetto Policoro, ci consideriamo dentro una storia fatta di fedeltà alle origini e ai nostri territori forti della Parola che ci accompagna: ’Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!’". Lo hanno detto mons. Angelo Casile e don Mimmo Beneventi, aiutante di studio del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, tirando le conclusioni del corso. Rammentando con "riconoscenza" la figura di don Mario Operti, mons. Casile e don Beneventi hanno ricordato che si ingrandisce la cerchia della famiglia del Progetto anche alle diocesi del Centro-Nord: "Imola, Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Forlì-Bertinoro e Rimini sono le prime diocesi con le quali incrementiamo quei rapporti di reciprocità tra le Chiese, già previsti all’origine del Progetto, nell’ottica della comunione e dello scambio dei doni, dei talenti e delle esperienze maturate".
Durante il corso c’è stata la presentazione degli Orientamenti pastorali "Educare alla vita buona del Vangelo". "La Chiesa - hanno osservato mons. Casile e don Beneventi - continua nel tempo l’opera di Gesù in una storia bimillenaria che è ’intreccio fecondo di evangelizzazione e di educazione. Annunciare Cristo, vero Dio e vero uomo, significa portare a pienezza l’umanità e quindi seminare cultura e civiltà. Non c’è nulla, nella nostra azione, che non abbia una significativa valenza educativa’". La declinazione della proposta formativa a partire dalle pagine della Sacra Bibbia e del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, presentato nella sua interezza nei corsi annuali, "ci fa sempre più prendere coscienza di una Chiesa che cammina insieme a tutta l’umanità lungo le strade della storia", hanno aggiunto.
Nell’ottica di una pastorale integrata, è stata approfondita la riflessione sulla 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani. "La passione del lavorare insieme, l’avere a cuore le persone e la loro formazione, il porre al centro il tema del senso del lavoro, la crescita e lo sviluppo della e nella legalità, l’integrazione dei percorsi educativi, l’attenzione al mondo dell’immigrazione, il recupero del senso di appartenenza ecclesiale e sociale, il valore dei territori e delle loro tipicità sono i temi emersi nel vivace e riuscito dibattito - hanno evidenziato mons. Casile e don Beneventi -. In esso ha trovato conferma lo stile di prossimità verso i giovani lavoratori, la riscoperta della nostra vocazione di servizio, il vivere il coraggio della speranza anche di fronte le difficoltà, il sentirci parte viva della comunità ecclesiale e al suo servizio nelle nostre città". Per mons. Casile e don Beneventi, "offrire un’opportunità di lavoro a un giovane è ridargli la dignità di persona, regalargli la speranza nella vita, la possibilità di poter ’mettere su famiglia’, di poter sognare un futuro sereno. La presenza tra noi di animatori con figli è testimonianza di quanto la serenità di un lavoro renda possibile la costruzione di una famiglia e il generare la vita!".
Nelle conclusioni è stata ricordata anche la visita dei Musei Vaticani, "una forte occasione di conoscenza reciproca e del territorio e di contemplare le bellezze dell’arte giungendo quasi a percepire il ’tocco di Dio’ su ciascuno di noi nel contemplare il Giudizio universale nella Cappella Sistina. Siamo pensati da Dio, sfiorati dal tocco del suo Spirito per divenire noi stessi attraverso il nostro lavoro ’tocco di Dio’, partecipazione dell’opera creativa, benedizione sulle opere che Lui compie in noi. In Cristo siamo noi il suo ’tocco’!". In realtà, per mons. Casile e don Beneventi, "appare sempre più evidente che il Progetto, nel suo cammino triennale di formazione, è una grande opportunità per i giovani animatori. Esso infatti offre possibilità di relazioni ecclesiali, contatti personali, idee d’impresa, conoscenze professionali e del magistero della Chiesa difficilmente reperibili tutti insieme altrove". "Siete il volto giovane della Chiesa - hanno concluso -. Non sciupate quel tesoro prezioso che siete!".