venerdì 13 giugno 2014

Decreto sulle Messe di guarigione

Stemma_S_E_Mons_Salvatore_NunnariSi pubblicano le disposizioni contenute nel Decreto di mons. Salvatore Nunnari circa le messe di guarigione nel territorio dell'arcidiocesi. "La via ordinaria della salvezza e quindi della guarigione è e rimane quella dei sacramenti. Le preghiere di guarigione, legittimamente approvate dalla Chiesa, non aggiungono nulla alla loro e€fficacia: al contrario servono a predisporre ed orientare gli animi ad una loro più e€fficace celebrazione e ricezione. Pertanto, fatte salve le funzioni per gli infermi previste nei libri liturgici, nella celebrazione della Santissima Eucaristia, dei Sacramenti e della Liturgia delle Ore non si devono introdurre preghiere di guarigione, liturgiche e non liturgiche. Le preghiere di guarigioni possono essere recitate dal ministro ordinato durante momenti particolari di preghiera, come ad esempio a conclusione della recita del rosario o durante un momento di adorazione eucaristica che però deve sempre conservare la sua naturale indole di adorazione, di lode e di supplica e quindi anche di intercessione. Durante le celebrazioni liturgiche svolte per implorare da Dio il dono della guarigione ƒ fisica e spirituale, è data la possibilità di inserire speciali intenzioni di preghiera per la guarigione degli infermi nella preghiera universale o "dei fedeli", quando questa è in esse prevista. D'ora in poi le celebrazioni per chiedere il dono della guarigione, secondo quanto previsto dai rispettivi libri liturgici approvati dalla Sede Apostolica e dalla Conferenza Episcopale Italiana, si svolgeranno soltanto in alcuni Santuari della diocesi (Basilica Maria SS,ma della Catena in Laurignano, Basilica Beato Angelo in Acri, Basilica San Francesco di Paola in Paola) e nei soli momenti forti di Avvento e di Quaresima e saranno guidate dai sacerdoti esorcisti della diocesi in collaborazione con l'U€fficio Liturgico Diocesano. Onde evitare nel loro svolgimento forme simili all'isterismo, all'artiƒficiosità, alla teatralità o al sensazionalismo e al ƒ fine di non sovvertirne l'autentico senso, come ad esempio mettere in primo piano il desiderio di ottenere la guarigione dei malati, facendo perdere all'esposizione della Santissima Eucaristia la sua propria ƒ finalità (essa infatti porta i fedeli a riconoscere in essa la mirabile presenza di Cristo e li invita all'unione di spirito con lui, unione che trova il suo culmine nella Comunione sacramentale) ogni celebrazione eucaristica sarà preceduta da un momento di catechesi, e preparata dalle Confessioni e dall'Adorazione Eucaristica. Nello svolgimento di queste celebrazioni ci si dovrà attenere in tutto alle norme generali della Liturgia e a quelle speciƒfiche dei singoli libri liturgici evitando spontaneismi o improvvisazioni spesso legate alla forte emotività del momento. Nessun sacerdote sia diocesano sia religioso in servizio pastorale nell'Arcidiocesi tanto più sacerdoti provenienti da altre diocesi o congregazioni è autorizzato a svolgere questo tipo di celebrazioni o ad autorizzarle nella propria chiesa parrocchiale o religiosa. Simile proibizione è naturalmente valida ed estesa alle comunità religiose e a tutti i gruppi e movimenti ecclesiali dell'Arcidiocesi. Secondo quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico l'eventuale permesso per tenere tali celebrazioni deve essere esplicito da parte del Vescovo diocesano, e non si può mai darlo per scontato o presunto. Le preghiere di esorcismo, contenute nel Rituale Romano, devono restare distinte dalle celebrazioni di guarigione, liturgiche e non liturgiche. Inoltre è assolutamente vietato inserire tali preghiere di esorcismo nella celebrazione della Santa Messa, dei Sacramenti e della Liturgia delle Ore. E' fatto divieto, senza permesso del Vescovo, esplicito e non solo presunto, a sacerdoti, diaconi, religiosi o laici, di partecipare a riti di esorcismo. Tale permesso non si può mai dare per scontato. Coloro che guidano le celebrazioni di guarigione, liturgiche e non liturgiche, si sforzino di mantenere un clima di serena devozione nell'assemblea e usino la necessaria prudenza se avvengono guarigioni tra gli astanti; terminata la celebrazione, potranno raccogliere con semplicità e accuratezza eventuali testimonianze e sottoporre il fatto alla competente autorità ecclesiastica".
Il decreto è disponibile presso la Curia diocesana.

Da “Parola di Vita” Settimanale Diocesano

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