lunedì 23 gennaio 2012

Mons. Nunnari: "I diritti dei malati possono essere dimenticati?”

nunnariDue interventi per salvare l’associazione San Pancrazio - che opera a fianco di persone disabili - dallo sfratto delle Serre di Vadue e per salvare i lavoratori della Banca Cooperativa di Cosenza che rischiano il posto di lavoro.
I due interventi sono dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano e vice presidente della conferenza Episcopale Calabra. Le due iniziative sono state diffuse oggi pomeriggio. Nessuna polemica. Nel primo il presule ha espresso "solidarietà" e "vicinanza" all’Associazione di volontariato San Pancrazio di Cosenza che in questi giorni ha ricevuto, da parte dell’AIAS - Associazione Italiana Assistenza Spastici, sezione di Cosenza - la notifica di un atto di precetto teso ad ottenere lo sgombero dei terreni e degli altri immobili delle “Serre” di Vadue di Carolei (Cs) dove operano due cooperative sociali a favore di persone disabili e svantaggiate. Mons. Nunnari ha inviato una lettera al Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, al fine di cercare una soluzione attraverso un tavolo operativo per salvaguardare e sostenere i volontari delle due associazioni.
“Mi appello a Lei - scrive mons. Nunnari nella lettera diffusa dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi - massima Autorità che rappresenta lo Stato a Cosenza, per chiedere un intervento sulla delicata situazione". Su di un vasto terreno appartenente all’associazione AIAS è presente - spiega il presule - con un contratto di locazione con la Regione Calabria, l’associazione San Pancrazio e con essa interagiscono due cooperative sociali: “Le Serre” e “L’arcadinoè”. Il 26 novembre scorso "ho partecipato (insieme agli assessori comunali di Cosenza e dell’Asp) ad un convegno svoltosi proprio presso la sede dell’Arcadinoè alle serre di Carolei. Lì ho avuto modo di sapere che dopo varie e travagliate vicende, sul merito delle quali non desidero esprimere alcun giudizio, l’associazione San Pancrazio e le due cooperative ad essa collegate rischiavano di dover sgombrare l’area. Oggi ho saputo che esiste un atto di precetto che impone di sgombrare la zona". Da qui la richiesta "che sia convocato al più presto un tavolo operativo" presso la Prefettura di Cosenza per "cercare una soluzione nel rispetto delle decisioni autonome, e sempre da salvaguardare, del giudice del Tribunale di Cosenza. La mia perciò – sottolinea l’arcivescovo - non è una polemica con il giudice né con l’AIAS": "ho avuto modo di conoscere bene l’associazione San Pancrazio che da anni svolge una meritoria azione di volontariato nel territorio, la stessa Caritas diocesana in più occasioni è intervenuta per sostenere le sue attività a favore dei minori e dei diversamente abili. In particolare però - spiega - sono rimasto colpito dall’impegno dell’Arcadinoè che si occupa di agricoltura sociale creando opportunità terapeutiche (grazie alla collaborazione con i psichiatri dell’Asp di Cosenza) e di possibile inserimento lavorativo a tanti giovani (circa 40) di Cosenza e Rende".
Difendere i diritti dei malati. "È vero che ci sono i diritti legali dell’ AIAS, ma ci sono anche quelli acquisiti negli anni da parte di malati, delle loro famiglie e dei volontari", afferma mons. Nunnari domandandosi se "i diritti dei malati possono essere dimenticati? Se iniziative di carattere sociale così importanti possono essere chiuse senza che le autorità politiche, amministrative e sociali non tentino una soluzione sempre nel rispetto delle regole".
Ecco perché mons. Nunnari si appella alle istituzioni politiche e amministrative perché le parti possano incontrarsi e dando al tempo stesso la sua disponibilità: "io stesso sono a disposizione, per evitare che tante persone perdano un importante punto di riferimento, di serenità e cura”.
Nell’altro intervento mons. Nunnari esprime "solidarietà" ed "affetto" nei confronti dei 17 dipendenti della Banca di Credito Cooperativo di Cosenza che rischiano il posto di lavoro. Il presule calabrese ha invitato la Federazione calabrese delle Banche di Credito Cooperativo a "non chiudere le vie del dialogo e del confronto per salvaguardare il posto di lavoro di questi dipendenti che hanno famiglia" ed auspicando che "si possa trovare una soluzione a questo problema in questo momento di grave crisi economica".

(fonte Calabria Ecclesia)

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