domenica 20 gennaio 2008

10 FEBBRAIO 2008 A PAOLA: VI MARCIA DELLA PENITENZA DEI GIOVANI CALABRESI

LE SPERANZE DELLA MARCIA:

            Sulla scia del documento del Conferenza Episcopale Calabra: “ Se non vi convertirete perirete tutti alla stesso modo” (Lc 13,5) del 17.10.2007,  seguendo gli insegnamenti di San Francesco di Paola, la Marcia intende:

1)      Presentare  il Vangelo della vita, che costituisce il cuore dell'annuncio cristiano (Gv 1,1-4),  il quale accolto dalla Chiesa con amore, deve essere annunciato e testimoniato con fedeltà, come buona novella, in questa nostra Regione afflitta dal doloroso e triste fenomeno della 'ndrangheta.

2)      Incoraggiare tutti ad operare per un'autentica rinascita morale, sociale ed economica della nostra Calabria.

3)      Vuole essere  segno tangibile della manifestazione dell'identità cristiana, che nel suo essere esprime: rispetto delle leggi, capacità di perdono, propensione al dialogo, costante impegno per il trionfo del bene comune, fiducia nella solidarietà sincera.

4)      Ad una criminalità dai tratti violenti, nascosti e pervasivi, tesa ad assoggettare risorse economiche, relazionali e sociali, si vuole opporre  la cultura della vita e della legalità.

5)      Contro un potere mafioso che permea di sé sia i singoli sia le istituzioni,  si vuole far comprendere che deve nascere e diffondersi un senso critico capace di discernere i valori e le autentiche esigenze evangeliche.

6)      Valorizzare pienamente  la priorità della conversione personale e comunitaria, grazie ad un cambio di mentalità nel cuore e nella vita di ogni uomo e donna, di ogni famiglia, gruppo e istituzione, che permetta di rimuovere le forme di collusione con l'ingiustizia e respingere l'ingannevole fascino del peccato

7)      Dinanzi alla progressiva perdita dei valori di solidarietà, diventare  strumenti di lotta ai mercanti di morte, ovunque essi si annidino e qualunque panni indossino: siano essi mafiosi o detrattori della vita, che sono negazione di Dio e dell'uomo, piaga sanguinante del corpo della Chiesa amante della vita.

8)      Una rigenerazione delle coscienze che deve cominciare dalle nostre comunità cristiane: troppi credenti, anche tra quanti partecipano attivamente alla vita ecclesiale, corrono il rischio d'una dissociazione tra la fede professata e l'etica che ne deriva e da attualizzare, giungendo spesso a comportamenti compromissori che contraddicono la verità del Vangelo

9)      Testimoniare la nostra vicinanza anche agli imprenditori, perché investano con fiducia, vincendo la tentazione del  puro profitto e adottando logiche solidali con le legittime aspettative di occupazione e giusta retribuzione. Invocando la tutela legislativa ed istituzionale, sosteniamo quelli che, speriamo sempre più numerosi, scelgono di difendere il loro onesto operato senza cedere a ricatti, denunziando anzi richieste di "pizzo" in cambio di protezione o invocando il rispetto della legge di fronte all'assalto di chi vorrebbe sottomettere al giogo dell'usura l'economia calabrese.

10)    Ma è soprattutto ai giovani, futuro della nostra terra, che volgiamo lo sguardo: in famiglia, a scuola, nello sport ma pure nella ricerca di un lavoro ed in ogni occasione e giorno della vita, non perdano l'entusiasmo e neppure il generoso altruismo. Mentre ci impegniamo a tenere alta la tensione educativa e l'ascolto delle loro esigenze incentivando la pastorale giovanile, li invitiamo a lasciarsi contagiare dalla freschezza del Vangelo, a divenire protagonisti della carità e della promozione umana, coltivando valori di onestà, giustizia e legalità, per costruire assieme quel futuro che appartiene a tutti, ma specialmente a loro.

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