mercoledì 5 settembre 2007

Esperienze da raccontare sull'Agorà di Loreto (1)

Ciao amici della Pastorale giovanile, sono Maddalena di marano Principato. Della mia esperienza non sono riuscita ad esprimere molto bene tutte le emozioni che ho provato, anche perchè, il più delle volte, alcune emozioni non si possono descrivere con le parole. Sarei stata contenta se al posto di scrivere questa e-mail avreste potuto guardare i miei occhi mentre raccontavo dell'evento a tutti tutti tutti! Eh già, perchè anche senza dire una parola avrei potuto trasmettervi tutto l'entusiamo e la felicità e la grande ed unica esperienza che ho vissuto. Si, l'ho vissuta, dal primo istante fino all'ultimo. all'inizio di questo viaggio che ci portava tutti davanti il Santo Padre, ho avuto un pò di timore e di ansia perchè il solo pensare di essere ospitata da una famiglia che non conoscevo mi faceva stare male. Ma quando quella ospitale famiglia mi aperto la porta della loro casa quell'angoscia che mi opprimeva non c'era più perchè subito mia hanno fatto sentire la benvenuta. Dopo tre giorni di convivenza avevo l'impressione di essere a casa mia! Non mi hanno fatto mancare niente sia a livello materiale che e soprattutto a livello emotivo. Ho visto la gioia nei loro occhi quando sono arrivata e le loro lacrime quando sono andata via. La mia " Mamma " si chiama Lorella, il mio " Papà" Giorgio e le mie "sorelline" Chiara e Silvia e come non dimenticare il caro e dolce furetto di nome Mina che gironzolava per tutta casa! L'impressione che mi hanno dato è quella della serenità, di una famiglia che è davvero FAMIGLIA. Questo l'ho notato dagli sguardi, dall'affetto, dalla comprensione, dalla voglia di stare insieme a tavola e di raccontarsi le semplici cose del quotidiano. L'ultimo giorno ho ricevuto un bellissimo bracciale seguito da un messaggio scritto con creatività dalle sorelline... " grazie Maddy per aver portato tanta allegria nella nostra famiglia". E' stato commovente, ma non finisce qua perchè ci siamo scambiati indirizzo e numero di telefono per non dimenticarci mai di questo felice incontro coltivandolo anche nei giorni successivi all'agorà. una volta iniziato il pellegrinaggio avevo tante cose in mente, mi facevo mille domande di come sarebbe stato, di come sarebbe stato vedere e sentire la voce del Santo Padre. Ero un pò scettica perchè confesso che ho pensato che se ci sarebbe stato Giovanni Paolo II sarebbe stato più bello e poi perchè essendo legata molto al suo predecessore avevo una grande paura che non mi sarebbe piaciuto essere lì. Ho fatto 13 kilometri a piedi ed alcuni fatti anche ad un passo talmente veloce che non mi sentivo più le gambe dallo sforzo immane che ho fatto per raggiungere il mio gruppo. Sono stati i miei più sentiti passi...Molte volte ho pensato di fermarmi ma poi riflettevo e dicevo a Gesù : " Mio Dio come hai fatto ha sopportare tutta la tua Passione, Come hai fatto a rialzarti ogni volta e ha proseguire per portare la Croce che noi esseri umani peccatori ti avevamo consegnato ingiustamente? Allora se tu hai potuto farcela ce la farò anche io. Con Lui vicino mi facevo forza ed andavo verso Montorso e mi facevo forza anche sui miei amici e compagni conosciuti in viaggio facenti parte di altre parrocchie della diocesi che mai si sono vergognati o intimoriti nel mostrare di essere Orgogliosi Calabresi. La stanchezza accompagnata dal caldo ti soffocavano ma una volta entrati in quella meravigliosa spianata tutto è passato in secondo piano. In quel luogo apparentemente statico e senza quelle 500 mila persone insignificante è divenuto un luogo dove io ho sentito il Signore più di quanto lo senta nei momenti di preghiera individuali. In quel luogo ho visto per la prima volta 500 mila volte Gesù e di come noi giovani non avavevamo paura di testimoniarlo. Si, perchè per me il solo fatto di essere lì in nome di Gesù Cristo è testimonianza. Le testimonianze dei giovani ti toccavano il cuore insieme alle meravigliose parole del prete sequestrato e ai canti che hanno allietato la mia anima durante la veglia, la santa messa ma soprattutto al risveglio la mattina seguente. Non avevo mia provato quella sensazione di serenità e di gioia nell'aprire gli occhi dopo una notte scomoda ed in "pendenza" ( scivolavo perchè il terreno era in pendenza) e per me quel risveglio ha significato molto. Per la prima volta ho dedicato tutta la mia giornata al Signore perchè per la prima volta non c'è stato un solo pensiero che mi sia venuto in mente al mio risveglio se non quello di fare parte di una grande famiglia dove UNA SOLA COSA è NECESSARIA.
Ho preso al volo l'invito di una mia amica a fine della Santa Messa di andare a salutare da vicino il Papa e poggiata lì alla transenna ho visto passare un Papa che tanto in alcune espressioni assomigliava a Giovanni Paolo e che nel passare mi ha fatto uno sguardo dolce, profondo, pieno di amore che mi ha toccato il cuore. ho avuto l'impressione di aver guardato Gesù e non il Papa. In tutto ciò mi sono costate le lunghe file dei bagni e gli altri 13 Kilometri fatti per ritornare al pullman. Vi dico che sono arrivata al Pullman dolorante avendo Adam che mi trascinava perchè non riuscivo a dare più un passo fal forte dolore ma se qualcuno mi avesse detto ...Se potessi fermare il tempo e tornare indietro lo rifaresti? avrei gridato senza pensarci SI !!!!!!!
Maddalena da Marano Principato

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